La grotta della Bàsura, nota sin dal secolo scorso per le esplorazioni dello studioso don Nicolò Morelli Canonico di Pietra Ligure, è sicuramente la più spettacolare. Nel 1950, alcune persone di Toirano appassionate di speleologia scoprirono una serie di sale interne che seguono un percorso di circa 450 metri, meravigliose per la ricchezza e la varietà di concrezioni naturali.

Nella grotta trovò rifugio per millenni l’orso delle caverne (Ursus spelaeus), che vi si recava per trascorrervi il letargo; la sua presenza è attestata da un gran numero di resti ossei, da impronte di zampe sul suolo e dalle tracce di unghiate sulle pareti.

Di particolare interesse sono le testimonianze riferibili all’uomo preistorico, recentemente datate a circa 12.000-12.500 anni fa; si tratta di impronte di piedi, mani e ginocchia e, nella “sala dei misteri”, di numerose palline d’argilla attaccate alla parete contro la quale furono scagliate, probabilmente con significato rituale. Queste tracce sono riferibili a uomini del Paleolitico superiore, cacciatori-raccoglitori che frequentavano la regione e utilizzavano questa grotta non come abitazione ma probabilmente per scopi rituali.

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